venerdì 12 febbraio 2010

Ma cosa stiamo aspettando?

E' uno strano momento. Sospensione del respiro, apnea, inerzia, disinteresse svogliato, noncuranza: unico problema - sembra - quanto tagliano la mia classe di concorso, quante ore si perdono nella mia scuola, quante ore perdo io. La scelta è miope, oltre che priva di qualsiasi respiro di partecipazione, di testimonianza civica. Le conseguenze della falcidia saranno impressionanti e si spalmeranno su tutti i segmenti della scuola, con effetto boomerang.
Ho assistito con i miei occhi a una scena raccapricciante: docenti che si facevano "spiegare" la "riforma" in Aula professori dal rappresentante di turno della casa editrice. La questione del piano annuale che mette in ginocchio le scuole e impedisce di fatto la gestione economica del prossimo anno sembra non interessare nessuno.
Con i regolamenti sulle superiori la scuola fa un passo indietro clamoroso in termini di saperi, di diritti, di inclusione e capacità emancipante. Nessuno ne parla, nessuno si interroga, nessuno si intristisce, nessuno - soprattutto - si indigna per quello che stanno facendo alla scuola, assistiti da fanfare mediatiche e da una capacità di mentire e smentire sconvolgente.

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