Un uno-due di "Repubblica" sui regolamenti delle scuole superiori, che prospettano quadri orario, tagli di discipline, un riordino che ancora non è legge (perché deve ancora superare l'iter previsto per l'approvazione definitiva e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale) come se lo fossero, ha scatenato reazioni immediate da parte delle scuole; molto più di qualunque manifestazione, di qualunque convegno, di qualunque assemblea sindacale. Di qualunque tentativo di informarsi seriamente, professionalmente, su quanto ci si sta abbattendo addosso. Di un'onesta e seria lettura dei regolamenti, insomma.
Quegli articoli sono capitati nel periodo "caldo" dell'orientamento: il periodo in cui le scuole superiori si rivolgono agli alunni delle III medie e alle loro famiglie per aiutarli a decidere la scuola da scegliere (possibilmente la propria, a dispetto di qualsiasi vocazione). E' una delle strane logiche in cui il neoliberismo imperante ha piombato la nostra povera scuola: la vendita di un prodotto, magnificandone caratteristiche e potenzialità. L'elogio del Pof, insomma.
Da quando l'autorevole quotidiano ha prospettato una realtà (ahimé) probabile come defintiva, scuole medie e superiori hanno cominciato a scaldare gli ingranaggi della potente macchina dell'orientamento, molto spesso non preoccupandosi di verificare le notizie. Più che Gelmini poté Intravaia, sarebbe il caso di dire (è questo il nome del giornalista che si occupa su "Repubblica", quasi sempre in maniera piuttosto seria e documentata, di questioni scolastiche). "Repubblica" ha spiegato ai docenti italiani che c'è la "riforma" che non c'è (ancora). E molti degli insegnanti le hanno creduto. L'onere della prova di dimostrare il contrario (e cioè la verità) alle donne e agli uomini di buona volontà. E' successo un articolo: ovvero l'informazione e la formazione nel nostro Paese.
martedì 27 ottobre 2009
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Sono molto d'accordo. Esistiamo quando i media si occupano di noi e secondo i profili che i media ci assegnano. In più, ad occuparsi di noi sui giornali, alla radio e alla tv sono persone che hanno come unico elemento di riferimento il fatto di aver frequentato la scuola (oltre che quello di appartenere a una cordata che consente loro di scrivere). Il mix è micidiale.
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