domenica 17 gennaio 2010

Sulla laicità della scuola italiana.

Mentre prosegue la folle cavalcata per licenziare in tempi utili (a cosa?) i regolamenti della scuola superiore - oggi si pronuncia la commissione Cultura della Camera - arriva una notizia a dir poco sconcertante, di cui si sono occupati i giornali più attenti. Tanto più sconcertante, se comparata con il motivo per cui la cosiddetta "riforma delle superiore" (che taglia insegnanti, tempo-scuola, discipline e saperi, diritti) deve partire: come si è ripetuto molte volte, tener fede al taglio di circa 8 miliardi nel triennio seguente previsto nella Finanziaria dello scorso anno. Tanto più sconcertante, se si pensa che il contratto dei lavoratori della scuola non è ancora stato rinnovato. E che gli aumenti proposti dal Governo sono semplicemente risibili. Ancor più sconcertante se ci si ricorda che il dramma dei precari non è cessato nel momento in cui i media hanno deciso si smettere di parlarne.

E' questo il panorama in cui occorre collocare la notizia che Giulio Tremonti ha stabilito alla fine del 2009 scatti stipendiali per gli insegnanti di religione cattolica. In particolare i docenti di IRC dovrebbero trovare nella busta paga di maggio il "recupero" degli scatti (del 2,5 per cento per ogni biennio, a partire dal 2003) sulla quota di retribuzione esclusa in questi anni dal computo. Supplenti compresi.

Facciamo un passo indietro, soprattutto per i non "addetti ai lavori". Gli insegnanti di IRC rappresentano una vera e propria anomalia (una delle tante!) del sistema dell'istruzione italiana. Reclutati dalla Curia - secondo i parametri del diritto canonico - ma pagati dallo Stato italiano, con i soldi di tutti i contribuenti, questi docenti godono (per merito di Letizia Moratti, ma con il placet seguente del centrosinistra) di un ulteriore privilegio: qualora considerati dalla Curia non idonei allo svolgimento della propria attività (che può sconfinare dal tentativo di proselitismo più spinto alla storia delle religioni, in una gamma di variabili più o meno pericolose, a seconda della maggiore o minore sensibilità del docente), questi insegnanti, ancora per una geniale trovata dell'attuale sindaco di Milano, non perdono posto. Ma vengono ricollocati in posizione preminente in altra graduatoria.

L'indennità integrativa speciale concessa ai docenti di Irc ("A seguito degli approfondimenti effettuati in merito all'oggetto, si comunica che questa Direzione ha programmato, sulla mensilità di maggio 2010, le necessarie implementazioni alle procedure per il calcolo degli aumenti biennali spettanti agli insegnanti di religione anche sulla voce IIS a decorrere dal 1 gennaio 2003" scrive Tremonti) è stata determinata da una legge dell' '80 che per loro - virtualmente precari a vita - contemperava un aggiornamento stipendiale. Ci troviamo davanti alla beffarda situazione in cui ai 12.000 docenti di RC - di fatto di ruolo e inamovibili - verrà attruibuito un aumento di circa 220 euro in busta paga. Nulla per i veri precari che lo Stato italiano ha sfruttato negli anni per mandare avanti la scuola, sbattendoli definitivamente fuori dal circuito a colpi di Finanziaria o sottoponendoli a una faticosa, umiliante e paradossalmente stabile condizione di precariato esistenziale. Nonostante una sentenza della Corte Europea di giustizia abbia riconosciuto loro lo stesso diritto dei colleghi che però, è il caso di dirlo, evidentemente hanno qualche "santo in paradiso".
A fronte dei 200 euro mensili chiesti dai sindacati per il rinnovo del nostro contratto, il governo ha "rilanciato" con 20 euro.
Notizie dal mondo alla rovescia. E di un'opposizione che proprio non sa interpretare il proprio mandato.

Nessun commento:

Posta un commento