lunedì 7 dicembre 2009
Liceo Balotelli-Sissoko
CorrieredellaSera.it porta una notizia curiosa e interessante. Un liceo scientifico di Arezzo - l'istituto Francesco Redi - in occasione del derby d'Italia dello scorso sabato sera (Juventus-Inter), ha cambiato per un giorno il proprio nome, diventando il Liceo Balotelli-Sissoko, dal nome dei due giocatori di colore delle squadre di Milano e Torino. Il primo, in particolare, - cittadino italiano a tutti gli effetti - è stato a più riprese oggetto di insistiti cori razzisti, Commentando l'iniziativa presa in consiglio di Istituto, il dirigente scolastico Claudio Santori ha affermato: "Credo che servano anche queste cose per far riflettere ragazzi e adulti, perché nessuno può essere italiano per il colore della pelle». " Vorrei ribadire - ha aggiunto il preside - che io non ho indicato Balotelli come modello. Il modello per me è Socrate e il suo pensiero sul rispetto della legge». Fare i conti con le condizioni della realtà e tentare di intercettare linguaggi, situazioni, interessi dei ragazzi non rinunciando ad una dimensione culturalmente significativa che - a quanto pare - è parte dell'offerta formativa della scuola, che si segnala per iniziative a favore della rimozione di barriere razziali e per un'attenta analisi e pratica del dettato costituzionale, può essere una strada giusta e fruttuosa. La giornata di sabato al Balotelli-Sissoko si è conclusa regolarmente dalla sesta ora con un'assemblea per fare il punto sugli effetti dell'esperimento. Ma probabilmente le conseguenze di questa come di altre esperienze - se inserite in un progetto culturale di ampio respiro e se vissute non come provocazione dell'interesse mediatico, ma come testimonianza attiva di un atto di convinta consapevolezza - possano essere valutate nelle pratiche di cittadinanza che i ragazzi esprimeranno nel tempo.
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